Il filosofo di campagna, Bologna, Sassi, 1770

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 DON TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 DON TRITEMIO
695Sente, signor? Del genero un famiglio
 favellarmi desia,
 onde vosignoria,
 s’altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia, se ne potrebbe andare.
 RINALDO
700Sì sì, me n’anderò ma giuro ai numi,
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Ah Rinaldo mio ben...
 RINALDO
                                           Taci, infedele.
 
    Parto, ti lascio, oh dio,
 ah che morir mi sento,
705non mi chiamar, ben mio.
 Ritornerò a punirti
 di sdegno armato. (Parte)