Il filosofo di campagna, Londra, Griffin, 1769

 SCENA PRIMA
 
 Luogo campestre con casa rustica.
 
 LENA ed EUGENIA
 
 LENA
 Se dell’albergo che v’abbiamo dato
835esser grata volete
 qualche cosa potete
 fare ancora per me.
 EUGENIA
                                       Che non farei
 per chi fu sì pietosa a’ desir miei?
 LENA
 Un marito vorrei nella città.
 EUGENIA
840Ritrovar si potrà.
 LENA
                                  Ma fate presto.
 Se troppo in casa resto
 col zio, che poco pensa alla nipote,
 perdo e consumo invan la miglior dote.
 
    Ogn’anno passa un anno,
845l’età non torna più;
 passar la gioventù
 io non vorrei così;
 ci penso notte e dì.
 
    Vorrei un giovinetto
850civile, graziosetto,
 che non dicesse no,
 quando io gli chiedo un sì. (Parte)
 
 EUGENIA
 Lena è gentile e allegra; e segue i moti
 d’un innocente affetto. Io quella sono
855che non merta perdono. Ad ogn’istante
 parlar mi sento al core
 giustamente sdegnato il genitore.
 
    Io sperai nell’idol mio
 di godere il mio contento
860ma ritrovo con tormento
 nuovo oggetto da sperar.
 
    Giusto amor che l’alma mia
 tu risolvi e che l’accendi,
 per pietà tu mi difendi
865e abbia fine il sospirar. (Parte)