Il filosofo di campagna, Loreto, Sartori, 1769 (Civitanova, Il filosofo in villa)

 Illustrissimo signore,
    il desiderio di dare una pubblica testimonianza di quella particolare stima ed ossequio che professiamo a vostra signoria illustrissima ci spinge a freggiare il presente dramma col rispettabilissimo nome vostro. Conosciamo benissimo che o si consideri il merito della vostra e per chiarezza di sangue e per nobiltà di costumi e per ogn’altro titolo riguardevolissima persona, o si riguardi la tenuità dell’offerta saremo facilmente tacciati o di poco accorti o di troppo ardimentosi; ma il vostro amore alle lettere ed alle belle arti, il vostro genio alla musica e quella protezione che sempre avete accordato agl’amanti della medesima ci ha fatto credere che ingrata non vi sarebbe riuscita un’offerta in cui sì l’uno che l’altro trovato avrebbe di che compiacersi. Degnatevi dunque di gradire questa testimonianza del nostro rispetto ed accordandoci la vostra protezione ed il vostro gradimento dateci a dimostrare che non ci siamo ingannati e profondamente ci rassegniamo di vostra signoria illustrissima umilissimi devotissimi obbligatissimi servitori.
 
    Gl’impressari
    Civitanova, 2 gennaio 1769