Il filosofo di campagna, Vienna, Ghelen, 1768

 SCENA XV
 
 LESBINA e LA LENA
 
 LA LENA
 Mio zio, ricco sfondato
990non si puole scordar che vile è nato.
 LESBINA
 Signora, mi rincresce
 ch’ella sarà nipote
 d’una senza natali e senza dote.
 LA LENA
 Certo che il zio poteva
995maritarsi con meglio proprietà.
 LESBINA
 Che nella nobiltà
 resti pregiudicato
 certamente è un peccato. Imparentarmi
 arrossire dovrei
1000con una contadina come lei.
 LA LENA
 Son contadina, è vero,
 ma d’accasarmi spero
 con un uomo civil, poiché del pari
 talor di nobiltà vanno i denari.
 LESBINA
1005Udita ho una novella
 d’un somar che solea
 con pelle di leone andar coperto
 ma poi dal suo ragghiar l’hanno scoperto;
 così voi vi coprite
1010talor con i denari
 ma siete nel parlar sempre somari. (Parte)