Il filosofo di campagna, Londra, Griffin, 1768

 SCENA II
 
 RINALDO, poi DON TRITEMIO con EUGENIA, indi LESBINA
 
 RINALDO
 Se da Eugenia dipende il piacer mio,
 di sua man, del suo cor certo son io.
480Veggola che ritorna
 col genitore a lato;
 della gioia vicino è il dì beato!
 TRITEMIO
 Eccola qui. Dammi la destra tua. (Don Tritemio prende la mano ad Eugenia e la presenta a Rinaldo ma la ritira)
 EUGENIA
 Eccola.
 TRITEMIO
                A voi, prendetela. Bel bello!
485Che nel dito d’Eugenia evvi un anello.
 Ora che mi ricordo,
 Nardo con quell’anello la sposò;
 e due volte sposarla non si può.
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato.
 EUGENIA
490(Ci mancava costei).
 TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole?
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 TRITEMIO
 Sente signor? Io vado per sapere
 quel che colui desia,
 onde vossignoria,
495se altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia se ne potrebbe andare. (Parte)
 RINALDO
 Sì sì, me ne anderò; ma giuro a’ numi,
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci, infedele.
 
500   Perfida figlia ingrata!
 Padre spietato indegno!
 Non so frenar lo sdegno.
 L’alma si scuote irata.
 Empia, crudele, audace.
505Pace per me non v’è.
 
    E tu che alimentasti
 sinora il fuoco mio
 colla speranza, oh dio!
 così tu m’ingannasti?
510L’offeso cuore aspetta
 vendetta anche di te. (Parte)