Il filosofo di campagna, Livorno, Coltellini, 1768

 SCENA PRIMA
 
 Giardino in casa di don Tritemio.
 
 EUGENIA e LESBINA
 
 EUGENIA
 
    Candidetto gelsomino
 che sei vago in sul mattino,
 perderai vicino a sera
 la primiera tua beltà.
 
 LESBINA
 
5   Vaga rosa, onor dei fiori,
 fresca piaci ed innamori;
 ma vicino è il tuo flagello.
 E il tuo bello sparirà.
 
 A DUE
 
    Tal di donna la bellezza
10più ch’è fresca, più s’apprezza,
 s’abbandona, allor che perde
 il bel verde dell’età.
 
 EUGENIA
 Basta, basta non più,
 che cotesta canzon, Lesbina mia,
15troppo mi desta in sen malinconia.
 LESBINA
 Anzi cantarla spesso,
 padrona, io vi consiglio,
 per fuggir della rosa il rio periglio.
 EUGENIA
 Ah che sotto d’un padre
20asprissimo e severo
 far buon uso non spero
 di questa età che delle donne è il fiore.
 Troppo, troppo nemico ho il genitore.
 LESBINA
 Pur delle vostre nozze
25l’intesi ragionar.
 EUGENIA
                                 Nozze infelici
 sarebbero al cor mio le divisate
 dall’avarizia sua. Dell’uomo vile,
 che Nardo ha nome, ei mi vorrà consorte,
 l’abborrisco; e mi scelgo anzi la morte.
 LESBINA
30Non così parlereste,
 s’ei proponesse al vostro cuor Rinaldo.
 EUGENIA
 Lesbina... Ohimè!...
 LESBINA
                                       V’ho fatto venir caldo?
 Vi compatisco. Un cavalier gentile,
 in tutto a voi simile,
35nell’età, nel costume e nell’amore,
 far potrebbe felice il vostro cuore.
 EUGENIA
 Ma il genitor mi niega...
 LESBINA
 Si supplica, si prega,
 si sospira, si piange; e se non basta
40si fa un po’ la sdegnosa e si contrasta.
 EUGENIA
 Ah mi manca il coraggio.
 LESBINA
                                                Io v’offerisco
 quel che so, quel che posso. È ver che sono
 in una età da comprometter molto;
 e posso, se m’impegno,
45far valere per voi l’arte e l’ingegno.
 EUGENIA
 Cara, di te mi fido. Amor, pietade
 per la padrona tua serba nel seno.
 Se non felice appieno,
 almen fa’ ch’io non sia sì sventurata.
 LESBINA
50Meglio sola che male accompagnata.
 Cosa volete dir? Sì sì v’intendo.
 EUGENIA
 Dunque da te qualche soccorso attendo. (Parte)