Il filosofo di campagna, Vicenza, Bressan, 1767

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato.
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 DON TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 DON TRITEMIO
 Senta, signor! Del genero un famiglio
690favellarmi desia
 onde vosignoria,
 s’altra cosa non ha da comandare,
 per cortesia se ne potrebbe andare.
 RINALDO
 Sì sì me n’anderò ma giuro ai numi
695vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci, infedele.
 
    Perfida figlia ingrata,
 padre spietato indegno,
 non so frenar lo sdegno,
700l’alma si scuote irata,
 empio, crudele, audace,
 pace per me non v’è. (Or a una or a l’altro)
 
    E tu che alimentasti (A Lesbina)
 sinora il foco mio
705co la speranza, o dio!
 così tu m’inganasti?
 L’offeso cor aspetta
 vendette anche di te.