Il filosofo di campagna, Bruxelles, Boucherie, 1766

 SCENA VI
 
 NARDO, poi LESBINA
 
 NARDO
 Pazzo sarei da vero,
430se a costo d’una lite,
 se a costo di temere anco la morte
 procurar mi volessi una consorte.
 Amo la vita assai;
 fuggo, se posso, i guai,
435bramo sempre la pace in casa mia
 e non intendo altra filosofia.
 LESBINA
 Sposo, ben obligata.
 M’avete regalata.
 Anch’io, quando potrò,
440qualche cosetta vi regalerò.
 NARDO
 No no, figliuola cara,
 dispensatevi pur da tal finezza.
 Quand’ho un poco di bene, mi consolo;
 ma quel poco di ben lo voglio solo.
 LESBINA
445Che dite? Io non v’intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
 dunque mi spiegherò.
 Siete impegnata, il so, con altro amico
 e a me di voi non me n’importa un fico.
 LESBINA
 V’ingannate, lo giuro, e chi è codesto
450con cui di me si crede
 impegnata la fede?
 NARDO
                                      È un forastiero
 che mi par cavaliero,
 giovane, risoluto, ardito e caldo.
 LESBINA
 (Ora intendo il mister. Sarà Rinaldo).
455Credetemi, v’ingannate,
 vostra sono, il sarò, ve l’assicuro,
 a tutti i numi il giuro.
 Non ho ad alcuno l’amor mio promesso.
 Son ragazza e ad amar principio adesso.
 NARDO
460S’ella fosse così...
 LESBINA
                                  Così è purtroppo.
 Ma voi siete pentito
 d’essere mio marito,
 qualch’altra donna amate
 e per questo, crudel, mi discacciate.
 NARDO
465No, ben mio, no carina;
 siete la mia sposina e se colui
 o s’inganna o m’inganna o fu ingannato,
 dell’inganno sarà disinganato.
 LESBINA
 Dunque mi amate?
 NARDO
                                       Sì, v’amo di cuore.
 LESBINA
470Siete l’idolo mio.
 NARDO
                                  Siete il mio amore.
 
    Se non è nata nobile,
 che cosa importa a me?
 Di donna il miglior mobile
 la civiltà non è;
475il primo è l’onestà,
 secondo è la beltà;
 il terzo è la creanza;
 il quarto è l’abondanza;
 il quinto è la virtù;
480ma non si usa più.
 
    Servetta graziosa
 sarai la mia sposa,
 sarai la vezzosa
 padrona di me. (Parte)