Il filosofo di campagna, Brunswick, [1765] (La serva accorta)

 SCENA III
 
 RINALDO e LA LENA
 
 RINALDO
1005Ninfa gentile, al vostro cor son grato.
 In braccio al mio contento
 per voi andrò... (In atto di partire)
 LA LENA
                                Fermatevi un momento.
 Se grato esser volete,
 qualche cosa potete
1010fare ancora per me.
 RINALDO
                                       Che non farei
 per chi fu sì pietosa a’ desir miei?
 LA LENA
 Son contadina, è vero.
 Ma ho massime civili e buona dote;
 son di Nardo nipote,
1015maritarmi vorrei con civiltà.
 Da voi, che siete un cavalier compito,
 secondo il genio mio spero un marito.
 RINALDO
 Ritrovar si potrà.
 LA LENA
                                  Ma fate presto;
 se troppo in casa resto
1020col zio, che poco pensa alla nipote,
 perdo e consumo invan la miglior dote.
 
    Ogn’anno passa un anno,
 l’età non torna più;
 passar la gioventù
1025io non vorrei così,
 ci penso notte e dì.
 
    Vorrei un giovinetto
 civile, graziosetto,
 che non dicesse un no,
1030quand’io gli chiedo un sì. (Entra nella casa sudetta)