Statira, Venezia, Rossetti, 1742

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 DARIO e detti
 
 DARIO
1205Signor, per far che intero
 siav’il piacer dell’Allegrezza, io stesso
 nuovo stimolo reco al piacer vostro.
 Questo è il mio pentimento;
 l’accompagno col giusto
1210sagrificio di quest’alma corona
 ch’or rinuncio per sempre; io la ripongo
 nella destra del padre, ei ne disponga
 in favor d’Ariarate; è giusto premio
 questo di sua virtù, di sua costanza.
 ARIARATE
1215Atto sì bello ogni tua colpa avanza.
 Cingi pur le tue tempia.
 ARTASERSE
                                               Ad altro tempo
 riserbinsi le belle
 gare del vostro amor. Tutto si sacri
 ciò che di questo dì rimane ancora,
1220dalla turba giuliva,
 alla più lieta e più felice diva.
 CORO
 
    Dell’Allegrezza il nome
 come consola, oh come,
 d’ogni mortale il cor.
 
1225   Ora di lei l’aspetto
 d’ogni mortale il petto
 rende più lieto ancor.
 
 Fine dell’opera