Il filosofo di campagna, Valletta, Capaci, 1763 (Il filosofo in villa)

 SCENA XIV
 
 DON TRITEMIO e detti
 
 DON TRITEMIO
 Ehi Lesbina.
 LESBINA
                           Signore.
 DON TRITEMIO
 Eugenia non ritrovo,
 sai tu dov’ella sia? (Confuso)
 LESBINA
                                     No, certamente.
 DON TRITEMIO
 Tornerò a ricercarla immantinente.
 NARDO
1065Terminiamo l’affar.
 CAPOCCHIA
                                       Scrivo, dettate.
 
 Quartetto
 
    In questo giorno etcaetera
 dell’anno mille etcaetera,
 promettono, si sposano,
 i nomi quali son? (A Lesbina)
 
 LESBINA
 
1070I nomi sono questi:
 Eugenia con Rinaldo
 dei conti di Pancaldo.
 
 NARDO
 
 Dei Trotoli Lesbina
 con Nardo Ricottina.
 
 CAPOCCHIA
 
1075Promettono, si sposano.
 La dote qual sarà?
 
 LESBINA
 
    La dote della figlia
 saranno mille scudi.
 
 CAPOCCHIA
 
 Eugenia mille scudi,
1080pro dote, cum etcaetera.
 
 NARDO
 
 La serva quanto avrà?
 
 LESBINA
 
 Scrivete. Della serva
 la dote eccola qua.
 
    Due mani ben leste
1085che tutto san far.
 
 NARDO
 
 Scrivete; duemila
 si puon calcolar.
 
 LESBINA
 
    Un occhio modesto,
 un animo onesto.
 
 NARDO
 
1090Scrivete, seimila
 li voglio apprezzar.
 
 LESBINA
 
    Scrivete, una lingua
 che sa ben parlar.
 
 NARDO
 
 Cessate, fermate,
1095seimila per questo
 ne voglio levar.
 
 CAPOCCHIA
 
    Duemila, seimila,
 buttati tremila,
 saran cinquemila;
1100ma dite, di che?
 
 LESBINA, NARDO
 
 Contenti ed affetti,
 diletti per me.
 
 A TRE
 
    Ciascuno lo crede,
 ciascuno lo vede
1105che dote di quella
 più bella non v’è.
 
 DON TRITEMIO
 
    Corpo di satanasso,
 cieli, son disperato,
 ah m’hanno assassinato;
1110arde di sdegno il cor.
 
 LESBINA
 
    Il contratto è bello e fatto.
 
 CAPOCCHIA
 
 Senta, senta, mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
    Dove la figlia è andata?
 Dove me l’han portata?
1115Empio Rinaldo, indegno,
 perfido, traditor.
 
 CAPOCCHIA
 
    Senta, senta mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
 Empio.
 
 CAPOCCHIA
 
                 Senta.
 
 DON TRITEMIO
 
 Perfido.
 
 CAPOCCHIA
 
                  Senta.
 
 DON TRITEMIO
 
1120Sospendete.
 Me l’ha fatta il traditor.
 
 LESBINA
 
    Dov’è Eugenia?
 
 DON TRITEMIO
 
                                   Non lo so.
 
 LESBINA
 
 Se n’è ita?
 
 DON TRITEMIO
 
                       Se n’andò.
 
 CAPOCCHIA
 
 Due contratti?
 
 DON TRITEMIO
 
                              Signor no.
 
 CAPOCCHIA
 
1125   Lascio Eugenia cum etcaetera,
 non sapendosi, etcaetera,
 se sia andata o no, etcaetera.
 
 A QUATTRO
 
    Oh che caso, che avventura!
 Si sospenda la scrittura,
1130che da poi si finirà.
 
    Se la figlia fu involata,
 a quest’ora è maritata
 e presente la servente
 questa ancor si sposerà.
 
 Fine dell’atto secondo