Il filosofo di campagna, Valletta, Capaci, 1763 (Il filosofo in villa)

 SCENA X
 
 LESBINA e detto
 
 LESBINA
 Sposo, ben obligata;
 m’avete regalata;
 anch’io, quando potrò,
840qualche cosella vi regalerò.
 NARDO
 No no figliuola cara,
 dispensatemi pur da tal finezza;
 quando ho un poco di bene, mi consolo
 ma quel poco di ben lo voglio solo.
 LESBINA
845Che dite? Io non v’intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
 dunque io mi spiegherò.
 Siete impegnata, il so, con altro amico;
 a me di voi non me n’importa un fico.
 LESBINA
 Ah questo non è vero.
850Di mendace e infedel non vuo’ la taccia;
 lo sosterrò di tutto il mondo in faccia.
 Qualch’error vi sarà, ve lo prometto;
 tenero core onesto
 per voi serbo nel petto.
855Ardo solo per voi di puro affetto.
 NARDO
 (Impossibile par ch’ella m’inganni).
 LESBINA
 Tenera sono d’anni
 ma ho cervello che basta e so ben io
 che di vivere ancor non può il cor mio.
860Voi siete il mio sposino
 e se amico il destino a voi mi dona,
 anche un re lascierei colla corona.
 NARDO
 S’ella fosse così...
 LESBINA
                                  Così è purtroppo.
 Ma voi siete pentito
865d’essere mio marito,
 qualch’altra donna amate
 e per questo, crudel, mi discacciate.
 NARDO
 No, ben mio, mia carina,
 siete la mia sposina e se colui
870o m’inganna o v’inganna o fu ingannato,
 dell’inganno sarà disingannato.
 LESBINA
 Dunque m’amate?
 NARDO
                                     Sì, v’amo da vero.
 LESBINA
 Siete l’idolo mio.
 NARDO
                                  Siete il mio amore.