Il filosofo di campagna, Valletta, Capaci, 1763 (Il filosofo in villa)

 SCENA XII
 
 LENA e detti
 
 NARDO
 Che volete voi qui?
 LENA
                                      Con sua licenza, (A don Tritemio)
 alla sposa vorrei far riverenza.
 DON TRITEMIO
 Ora la chiamerò.
 NARDO
480Concludiamo le nozze...
 DON TRITEMIO
                                             Io presto fo. (Via)
 LENA
 Signor zio, com’è? Bella?
 NARDO
 La vedrai; è una stella.
 LENA
 È galante e graziosa?
 NARDO
 È galante, è graziosa ed amorosa.
 LENA
485Vi vorrà ben?
 NARDO
                            Si vede
 da un certo non so che
 che l’ha la madre sua fatta per me.
 Appena ci siam visti,
 un incognito amor di simpatia
490ha messo i nostri cuori in allegria.
 
 Quartetto
 
 NARDO
 
    Son pien di giubilo,
 ridente ho l’animo,
 nel sen mi palpita
 brillante il cuor.
 
 LENA
 
495   Il vostro giubilo
 nelle mie viscere
 risveglia ed agita
 novello amor.
 
 LESBINA
 
    Sposino amabile,
500per voi son misera,
 mi sento mordere
 dal dio d’amor.
 
 NARDO
 
    Vieni al mio seno,
 sposina amabile.
 
 LENA
 
505Signora zia,
 a voi m’inchino.
 
 A TRE
 
 Dolce destino,
 felice amor.
 
 LESBINA
 
    Parto, parto, è il genitor.
 
 NARDO
 
510Perché partir?
 
 LESBINA
 
                              Il mio rossor
 non mi lascia restar qui.
 
 NARDO
 
    Vergognosetta
 la poveretta
 se ne fuggì.
 
 LENA
 
515   Se fossi in lei,
 non fuggirei
 chi mi ferì.
 
 DON TRITEMIO e detti
 
 DON TRITEMIO
 
    La ricerco e non la trovo,
 oh che smania in seno io provo!
520Dove diavolo sarà?
 
 LENA, NARDO
 
 Ah ah ah. (Ridono)
 
 DON TRITEMIO
 
    L’ho cercata su e giù...
 Voi ridete! Come va?
 
 NARDO
 
 Fin adesso è stata qua.
 
 DON TRITEMIO
 
525Dov’è andata?
 
 NARDO
 
                             È andata là.
 
 DON TRITEMIO
 
 Quando è là, la troverò
 e con me la condurrò. (Via)
 
 NARDO
 
    Superare il genitore
 potrà bene il suo martire,
530potrà bene il suo rossor.
 
 LENA
 
 Non è tanto vergognoso
 il suo cuore con lo sposo.
 
 A DUE
 
 Si confonde nel suo petto
 il rispetto con l’amor.
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 
535   Presto, presto, sposo bello,
 via porgetemi l’anello,
 che la sposa allor sarò.
 
 LENA
 
 Questa cosa far si può.
 
 NARDO
 
 Ecco, ecco, ve lo do.
 
 LESBINA
 
540   Via porgetemi l’anello.
 Torna il padre, vado via. (Preso l’anello, vuol partire)
 
 NARDO
 
 Ma perché tal ritrosia?
 
 LESBINA
 
 Il motivo non lo so.
 
 LENA
 
 Dallo sposo non fuggite.
 
 LESBINA
 
545Compatite, tornerò.
 
 NARDO, LENA
 
    Caso raro, caso bello!
 Una sposa coll’anello
 ha rossor del genitor.
 
 Torna DON TRITEMIO
 
 DON TRITEMIO
 
    Non la trovo.
 
 NARDO, LENA
 
                              Ah ah ah.
 
 DON TRITEMIO
 
550Voi ridete?
 
 NARDO
 
                        È stata qua.
 
 LENA
 
 Collo sposo ha favellato.
 
 NARDO
 
 E l’anello già l’ho dato.
 
 DON TRITEMIO
 
 Alla figlia?
 
 NARDO, LENA
 
                       Signorsì.
 
 DON TRITEMIO
 
 Alla sposa?
 
 NARDO, LENA
 
                        Messiersì.
 
 A TRE
 
555   Quel ch’è fatto fatto sia;
 siamo dunque in allegria
 e il rossore nel suo cuore
 in lieto fin si cangerà.
 E l’amore nel suo cuore
560con piacer trionferà.
 
 Fine dell’atto primo