Il filosofo di campagna, Valletta, Capaci, 1763 (Il filosofo in villa)

 SCENA VIII
 
 Camera.
 
 EUGENIA e RINALDO
 
 EUGENIA
370Deh, se mi amate, o caro,
 gite lontan da queste soglie, oh dio!
 Temo che ci sorprenda il padre mio.
 RINALDO
 Del vostro genitore
 il soverchio rigor vi vuole oppressa,
375deh! pensate a voi stessa.
 EUGENIA
                                                 Ai numi il giuro,
 non sarò d’altri, se di voi non sono.
 Ah! Se il mio cuor vi dono,
 per or vi basti e non vogliate, ingrato,
 veder lo stato mio più sventurato.
 RINALDO
380Gradisco il vostro cor ma della mano
 il possesso mi cale.
 EUGENIA
                                     Ohimè! Chi viene?
 RINALDO
 Non temete, è Lesbina.
 EUGENIA
                                             Io vivo in pene.