Statira, Venezia, Rossetti, 1742

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 TIMAGENE, ARTASERSE, DARIO
 
 TIMAGENE
 Sconosciuto campion, mio re, che sotto
920al bel ciel europeo trasse i natali,
 d’Ariarate invece
 col feroce leon s’offre alla pugna.
 La sua vittoria assolva
 il principe ch’ei dice
925pien d’innocenza; o la sua morte adempia
 il rigor della legge; e viva lungi
 poi dalla regia il principe sospetto.
 ARTASERSE
 Opportuno soccorso
 al paterno dolor. Entri in arena.
930Assai più ch’ei non crede
 interessato io son nel suo consiglio.
 DARIO
 Colpevole Ariarate...
 ARTASERSE
 È colpevole, il so, pure m’è figlio. (Parte)
 TIMAGENE
 
    Parla in esso la clemenza,
935egli è padre, ancorché re.
 
    Ed agl’occhi dell’amore
 men d’orrore
 un delitto sempre diè.