Statira, Venezia, Rossetti, 1742

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA III
 
 DARIO e detti
 
 DARIO
                 Signor, Oronte
 dal tempio e d’Artassata
905involarsi tentò. Fu prevenuto
 dell’audace il dissegno ed eran scorta
 della studiata fuga
 d’Ariarate i servi.
 ARIARATE
                                   I servi miei?
 ARTASERSE
 S’asconda il padre e il giudice ritorni.
910Vattene e mori, un traditor tu sei.
 ARIARATE
 
    Vado a morire,
 m’hai detto figlio,
 padre adorato,
 basta così.
 
915   Io nel partire
 da questo esiglio
 non dirò ingrato
 chi mi punì.