Il filosofo di campagna, Vienna, Ghelen, 1763

 SCENA V
 
 DON TRITEMIO, LA LENA
 
 DON TRITEMIO
 Figlia, figlia sgraziata,
 dove sei? Non ti trovo. Ah se Rinaldo
 mi capita alle mani,
1245lo vuo’ sbranar, come fa l’orso i cani.
 Invan l’ho ricercato al proprio albergo;
 sa il cielo, sa il briccon se l’ha nascosta
 o se via l’ha menata per la posta.
 Son fuor di me; son pien
1250di rabia e di veleno;
 se li trovassi li farei pentire;
 li vo’ trovar se credo di morire.
 LA LENA
 Signor che cosa avete
 che su le furie siete?
1255Fin là dentro ho sentito
 che siete malamente inviperito.
 DON TRITEMIO
 Ah? Son assassinato.
 M’han la figlia involato;
 non la trovo, non so dov’ella sia.
 LA LENA
1260Eh non c’è altro?
 DON TRITEMIO
                                  Una minchioneria.
 LA LENA
 Eugenia vostra figlia
 è in sicuro signor ve lo prometto;
 e collo sposo suo nel nostro tetto.
 DON TRITEMIO
 Là dentro?
 LA LENA
                       Signorsì.
 DON TRITEMIO
1265Collo sposo?
 LA LENA
                          Con lui.
 DON TRITEMIO
                                           Ma Nardo adunque...
 LA LENA
 Nardo mio l’ha a caro;
 per ordin suo vo a prender il notaro.