Il filosofo di campagna, Dublino, Reilly, 1762 (Il tutore burlato)

 SCENA II
 
 LESBINA, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Quest’anch’io la capisco,
30insegna la prudenza,
 se non si ha quel che piace, è meglio senza.
 DON TRITEMIO
 Che si fa signorina?
 LESBINA
 Un po’ d’insalatina
 raccogliere voleva pel desinare.
 DON TRITEMIO
35Poco fa, v’ho sentito a cantuzzare.
 LESBINA
 È ver, colla padrona
 mi divertiva un poco.
 DON TRITEMIO
                                          E mi figuro
 che cantate s’avranno
 canzonette d’amor.
 LESBINA
                                      Oh! Non signore;
40di questo e di quel fiore
 si cantavan le lodi.
 DON TRITEMIO
                                     Il crederò?
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
 (Qualche strofetta canterò a proposito).
 DON TRITEMIO
 (Ah ragazza! Farei qualche sproposito).
 LESBINA
45Sentite padron bello
 la cansonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovine
 son fresco e bello,
 son tenerello,
50di buon sapor.
 
    Ma quando invecchio
 gettato sono,
 non son più buono
 col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
55Scaccia questa canzona dalla memoria.
 LESBINA
 Una ne vo’ cantar sulla cicoria.
 
    Son fresca, son bella
 cicoria novella,
 mangiatemi presto,
60coglietemi su.
 
    Se resto nel prato
 radicchio invecchiato
 nessuno si degni
 raccogliermi più.
 
 TRITEMIO
65Senti ragazza mia,
 questa canzone ha un poco d’allegria.
 Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh! Oh! Sentite
 un’altra canzonetta che ho imparato
70sul proposito mio dell’insalata.
 
    Non raccoglie le mie foglie
 vecchia mano di pastor.
 
    Voglio un bello pastorello
 o vo’ star nel prato ancor.