Il filosofo di campagna, Londra, 1762, ms.

 SCENA II
 
 NARDO e LESBINA
 
 NARDO
 Sì, cara mia Lesbina,
 [illeggibile]
 or or verrà la Lena col notaro,
 [illeggibile]
 per distendere il solito contratto
865e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
 Quando è così dunque è così, torniamo a casa.
 Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Aspettate, Lesbina, anche un pochino.
 LESBINA
 (Non vorrei che venisse...)
 NARDO
                                                   A me badate.
870Prima che mia voi siate,
 a voi vo’ render note
 alcune condizioni sopra la dote.
 LESBINA
 Qual dote dar vi possa
 voi l’intendeste già.
875Affetto ed onestà,
 modestia, ritrosia
 ed un poco di buona economia.
 NARDO
 Così mi basta; e appunto
 di questo capital, che apprezzo molto,
880intendo ragionar.
 LESBINA
                                   Dunque v’ascolto.
 NARDO
 In primis che l’affetto
 Di quanto promettete
 non vo’ troppo né poco,
 perché il poco non basta e il troppo annoia;
 e la mediocrità sempre è una gioia.
 LESBINA
 Come ho da regolarmi
 per star lontana dagli estremi?
 NARDO
                                                          Udite,
 per fuggir ogni lite,
 siate amorosa, se il marito è in vena;
 non lo state a seccar, se ha qualche pena.
 LESBINA
 Così farò.
 NARDO
                     Sul punto
 della bella onestà
 non v’è mediocrità. Sia bella o brutta,
 la sposa d’un uom sol dev’esser tutta.
 Circa l’economia potrete qui
 regolarvi così:
 del marito il voler seguire ognora
 e non far la padrona e la dottora.
 LESBINA
 Così farò, son della pace amica;
 obbedirvi sarà minor fatica.
 NARDO
 Or mi sovvien che un altro capitale
 m’offeriste di lingua.
 LESBINA
                                         È ver.
 NARDO
                                                       Se questo
 mi riuscirà molesto,
 in un più necessario il cambierò.
 LESBINA
885Ho inteso il genio vostro.
 Non vi sarà pericolo
 che vi voglia spiacer neanche in un piccolo.
 NARDO
 Quando è così, mia cara,
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
890Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 LESBINA
 
    Lieti canori augelli
 che tenerelli amate,
 deh, testimon voi siate
895del mio sincero amor.
 
 NARDO
 
    Alberi, piante e fiori,
 i vostri ardori ascosi
 insegnino a due sposi
 il naturale amor.
 
 LESBINA
 
900   Par che l’augel risponda:
 «Ama lo sposo ognor».
 
 NARDO
 
    Dice la terra e l’onda:
 «Ama la sposa ancor».
 
 LESBINA
 
    La rondinella
905vezzosa e bella
 solo il compagno
 cercando va.
 
 NARDO
 
    L’olmo e la vite,
 due piante unite
910a’ sposi insegnano
 la fedeltà.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella
 ed il rondon tu sei.
 
 NARDO
 
 Tu sei la vite bella,
915io l’olmo esser vorrei.
 
 LESBINA
 
    Rondone fido
 nel caro nido
 vieni, t’aspetto.
 
 NARDO
 
 Prendimi stretto,
920vite amorosa,
 diletta sposa.
 
 A DUE
 
    Soave amore,
 felice ardore,
 alma del mondo,
925vita del cor.
 
    No, non si trova,
 no, non si prova
 più bella pace,
 più caro ardor. (Entrano in casa)