Il filosofo di campagna, Londra, 1762, ms.

 SCENA IX
 
 Camera in casa di don Tritemio con tavolino, calamaro e sedie.
 
 LESBINA, poi NARDO con CAPOCCHIO, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Oh, se sapessi il modo
725di burlare il padron, far lo vorrei.
 Basta, m’ingegnerò,
 tutto quel che so far, tutto farò.
 NARDO
 Lesbina, eccoci qui. Se don Tritemio
 ci ha mandati a chiamar perché io vi sposi
730lo farò volentier; ma non vorrei
 che vi nascesse qualche parapiglia,
 qualche imbroglio novel tra serva e figlia.
 LESBINA
 La cosa è accomodata.
 La figliuola sposata
735sarà col cavalier che voi sapete;
 ed io vostra sarò, se mi volete.
 NARDO
 Don Tritemio dov’è?
 LESBINA
                                         Verrà a momenti.
 Signor notaro, intanto
 prepari bello e fatto
740per un paio di nozze il suo contratto.
 CAPOCCHIO
 Come? Un contratto solo
 per doppie nozze? Oibò.
 Due contratti farò, se piace a lei,
 che non vo’ dimezzar gli utili miei.
 LESBINA
745Ma facendone un solo
 fate più presto e avrete doppia paga.
 CAPOCCHIO
 Quando è così, questa ragion m’appaga.
 NARDO
 Mi piace questa gente
 della ragione amica,
750che ama il guadagno ed odia la fatica.
 LESBINA
 Presto dunque, signore,
 fin che viene il padrone
 a scriver principiate.
 CAPOCCHIO
 Bene, principierò;
755ma che ho da far?
 LESBINA
                                    Scrivete; io detterò.
 CAPOCCHIO
 
    In questo giorno, etcaetera,
 dell’anno mille, etcaetera,
 promettono... si sposano...
 I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
760I nomi sono questi...
 (Ohimè! Viene il padron).
 
 TRITEMIO
 Ehi, Lesbina.
 LESBINA
                            Signore?
 TRITEMIO
 Eugenia non ritrovo.
 Sai tu dov’ella sia?
 LESBINA
                                     No certamente.
 TRITEMIO
765Tornerò a ricercarla immantinente.
 Aspettate un momento,
 signor notaro.
 LESBINA
                             Intanto
 lo faccio principiare. Io detto, ei scrive.
 TRITEMIO
 Benissimo.
 LESBINA
 La sposa
 NARDO
                   La sposa
770non è Lesbina?
 LESBINA
                               Certo;
 le spose sono due.
 Una Eugenia si chiama, una Lesbina.
 Con una scritturina
 due matrimoni si faranno, io spero.
775Non è vero, padrone?
 TRITEMIO
                                          È vero, è vero. (Parte)
 LESBINA
 Presto, signor notar, via seguitate.
 NARDO
 Terminiamo l’affar.
 CAPOCCHIO
                                       Scrivo; dettate.
 
    In questo giorno etcaetera,
 dell’anno mille, etcaetera,
780promettono... si sposano...
 I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
 I nomi sono questi.
 Eugenia con Rinaldo
 dei conti di Pancaldo.
 
 NARDO
 
785Dei Trottoli Lesbina
 con Nardo Ricottina.
 
 CAPOCCHIO
 
 Promettono... si sposano...
 La dote qual sarà?
 
 LESBINA
 
    La dote della figlia
790saranno mille scudi.
 
 CAPOCCHIO
 
 Eugenia mille scudi
 pro dote cum etcaetera.
 
 NARDO
 
 La serva quanto avrà?
 
 LESBINA
 
 Scrivete; della serva
795la dote eccola qua.
 
    Due mani assai leste
 che tutto san far.
 
 NARDO
 
 Scrivete; dueduemila
 si puon calcolar.
 
 LESBINA
 
800   Un occhio modesto,
 un animo onesto.
 
 NARDO
 
 Scrivete; seimila
 lo voglio apprezzar.
 
 LESBINA
 
    Scrivete; una lingua
805che sa ben parlar.
 
 NARDO
 
 Fermate; cassate,
 tremila per questo
 ne voglio levar.
 
 CAPOCCHIO
 
    Duemila, seimila,
810battuti tremila,
 saran cinquemila.
 Ma dite di che...
 
 LESBINA, NARDO
 
 Contenti ed affetti,
 diletti per me.
 
 A TRE
 
815   Ciascuno lo crede,
 ciascuno lo vede
 che dote di quella
 più bella non v’è.
 
 TRITEMIO
 
    Corpo di satanasso!
820Cieli! Son disperato!
 Ah, m’hanno assassinato!
 Arde di sdegno il cor.
 
 LESBINA, NARDO
 
    Il contratto è bello e fatto.
 
 CAPOCCHIO
 
 Senta, senta, mio signor.
 
 TRITEMIO
 
825   Dov’è la figlia andata?
 Dove me l’han portata?
 Empio Rinaldo, indegno,
 perfido rapitor.
 
 CAPOCCHIO
 
    Senta, senta, mio signor.
 
 TRITEMIO
 
830Sospendete, non sapete;
 me l’ha fatta il traditor.
 
 LESBINA
 
    Dov’è Eugenia?
 
 TRITEMIO
 
                                   Non lo so.
 
 NARDO
 
 Se n’è ita?
 
 TRITEMIO
 
                       Se ne andò.
 
 CAPOCCHIO
 
 Due contratti?
 
 TRITEMIO
 
                              Signor no.
 
 CAPOCCHIO
 
835   Casso Eugenia cum etcaetera
 non sapendosi etcaetera
 se sia andata o no etcaetera.
 
 TUTTI
 
    Oh che caso! Oh che avventura!
 Si sospenda la scrittura,
840che dopoi si scoprirà finirà.
 
    Se la figlia fu involata,
 a questa ora è maritata;
 e presente la servente,
 questa ancor si sposerà.
 
 Fine dell’atto secondo