Il filosofo di campagna, Londra, Woodfall, 1761

 SCENA IV
 
 LENA, CAPOCCHIO
 
 LENA
 Sentite, se si fanno
 scritture in casa mia,
 voglio la senseria.
 CAPOCCHIO
                                   Come?
 LENA
                                                   Dirò,
 se mi mariterò,
955come spero di farlo prestamente,
 la scrittura m’avete a far per niente.
 CAPOCCHIO
 Per niente? Oh questo no. Tutto farei,
 fuor che pregiudicar a’ lucri miei.
 LENA
 Dunque un altro piacer non mi negate.
 CAPOCCHIO
960Se c’è da guadagnar, son qui; parlate.
 LENA
 Maritarmi vorrei con civiltà.
 CAPOCCHIO
 Questo far si potrà.
 LENA
                                      Ma fate subito.
 CAPOCCHIO
 Di trovarvi un marito io non ne dubito.
 Ma sentite un tantin; vi parlo chiaro;
965sarò pronto a servirvi, ma... denaro.
 (Questo vuol dire aver molto studiato
 e saper ragionar da letterato).
 
    Io sono un libro aperto,
 di tutto so parlar.
 
970   Un logico più esperto
 non v’è nel disputar.
 
    So dir nego maiorem,
 so dir probo minorem,
 retorqueo, distinguo, concedo;
975e a forza d’argomenti
 io voglio aver ragion. (Entra in casa)