Il filosofo di campagna, Barcellona, 1761

 SCENA VII
 
 NARDO, poi LESBINA
 
 NARDO
 Nato son contadino,
 non ho studiato niente
 ma però colla mente
 talor filosofando a discrezione
1335trovo di molte cose la ragione.
 E vedo, chiaramente,
 che interesse, superbia, invidia e amore
 hanno la fonte lor nel nostro cuore.
 LESBINA
 Ma capperi! Si vede,
1340affé, che mi volete poco bene.
 Nel giardino v’aspetto e non si viene.
 NARDO
 Un affar di premura
 m’ha trattenuto un poco.
 Concludiam, se volete, in questo loco.
 LESBINA
1345Il notaro dov’è?
 NARDO
                                Là dentro. Ei scrive
 il solito contratto
 e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
 Ma se Eugenia fuggì...
 NARDO
                                           Fu ritrovata.
 Là dentro è ricovrata
1350e si fa con Rinaldo l’instrumento.
 LESBINA
 Don Tritemio che dice?
 NARDO
                                              Egli è contento.
 LESBINA
 Dunque, quand’è così, facciamo presto.
 Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Aspettate, Lesbina, anche un pochino.
 LESBINA
1355(Non vorrei che venisse...)
 NARDO
                                                   A me badate;
 prima che mia voi siate,
 a voi vuo’ render note
 alcune condizion sopra la dote.
 LESBINA
 Qual dote dar vi possa
1360voi l’intendeste già.
 Affetto ed onestà,
 modesta ritrosia
 ed un poco di buona economia.
 NARDO
 Così mi basta e appunto
1365di questo capital, che apprezzo molto,
 intendo ragionar.
 LESBINA
                                   Dunque vi ascolto.
 NARDO
 In primis che l’affetto
 non sia troppo né poco,
 perché il poco non basta e il troppo annoia;
1370e la mediocrità sempr’è una gioia.
 LESBINA
 Com’ho da regolarmi,
 per star lontana dagli estremi?
 NARDO
                                                          Udite.
 Per fuggir ogni lite,
 siate amorosa, se il marito è in vena;
1375non lo state a seccar, se ha qualche pena.
 LESBINA
 Così farò.
 NARDO
                     Sul punto
 della bella onestà,
 non v’è mediocrità. Sia bella o brutta,
 la sposa d’un sol uom dev’esser tuta.
1380Circa l’economia potrete qui
 regolarvi così:
 del marito il voler seguire ognora
 e non far la padrona e la dottora.
 LESBINA
 Così farò, son della pace amica;
1385obbedirvi sarà minor fatica.
 NARDO
 Or mi sovvien che un altro capitale
 m’offeriste di lingua.
 LESBINA
                                         È ver.
 NARDO
                                                       Se questo
 mi riuscirà molesto,
 in un più necessario il cambierò.
 LESBINA
1390Ho inteso il genio vostro.
 Non vi sarà pericolo
 che vi voglia spiacer neanche in un piccolo.
 NARDO
 Quand’è così, mia cara,
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
1395Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 
    Oh! Povero mio padre
 che tanto buono fu,
 è morto il poverino
1400e non lo vedrò più.
 
 LESBINA
 
    Oh! Povera mia madre,
 vuol tanto bene a me
 ed io l’ho abbandonata
 e non la vedo oimè!
 
 NARDO
 
1405   È morto mio padre.
 
 LESBINA
 
 Non vedo mia madre.
 
 A DUO
 
 Ed io cosa farò? Non lo so.
 
 NARDO
 
    Lesbina mia cara.
 
 LESBINA
 
 È morta mia madre.
 
 NARDO
 
1410Ed io piangerò.
 
 LESBINA
 
    Nardino mio caro.
 
 NARDO
 
 È morto mio padre.
 
 LESBINA
 
 Ed io creperò.
 
 NARDO
 
    Crepare perché?
 
 A DUE
 
1415Rimedio non c’è.
 Tu caro tesoro
 mi puoi dar ristoro,
 mi puoi consolar.
 
 NARDO
 
    Tu sarai la mia mamina.
 
 LESBINA
 
1420Tu sarai il mio papà bello.
 
 [lacuna]