Il filosofo di campagna, Venezia, Valvasense, 1761 (La serva astuta o sia Il filosofo in campagna)

 SCENA IV
 
 NARDO, indi LESBINA
 
 NARDO
 Cattera, ognuno dice
415che mi vuol ammazzar un mio rivale,
 pazzo sarei davvero,
 se a costo di temer anco la morte,
 procurar mi volessi una consorte.
 Mi ha detto poi Mengone
420che quella che cred’io non è la figlia
 di don Tritemio già ma cameriera.
 LESBINA
 Sposo ben obbligata,
 m’avete regalata.
 Anch’io quando potrò
425qualche cosetta vi regalerò.
 NARDO
 No no, figliola cara,
 dispensatevi pur di tal finezza.
 LESBINA
 Che dite? Io non v’intendo.
 NARDO
                                                    Chiaramente
 dunque mi spiegherò.
430Siete impegnata il so con altro amico.
 E a me di voi non me n’importa un fico.
 LESBINA
 Voi siete il mio sposino
 e se amico destino a voi mi dona
 benché un re lascierei con la corona.
 NARDO
435E poi ho già saputo
 che figlia a don Tritemio tu non sei
 ma cameriera.
 LESBINA
                              Ah misera infelice,
 compatite se amor mi rese ardita,
 confesso il mio fallire
440ma io voglio esser vostra o pur morire.
 NARDO
 (Poverina!)
 LESBINA
                         Deh per pietà donate
 perdono all’error mio.
 NARDO
 Se mi amate di cor, v’adoro anch’io.
 Sposar una servente
445che cosa importa a me, s’è bella e buona.
 Peggio assai s’è cattiva la padrona.
 Vieni, vieni mia bella
 mia graziosa ragazza, ho stabilito;
 tu mia sposa sarai, io tuo marito.
 LESBINA
450Dite da ver?
 NARDO
                          Sì, cara.
 Porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
 Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 LESBINA
 
    Lieti canori augelli
455che teneretti amate,
 deh testimon voi siate
 del mio sincero amor.
 
 NARDO
 
    Alberi, piante e fiori
 i vostri ascosi ardori
460insegnino a due sposi
 il naturale amor.
 
 LESBINA
 
    Par che l’augel risponda:
 «Ama lo sposo ognor».
 
 NARDO
 
    Dice la terra e l’onda:
465«Ama la sposa ancor».
 
 LESBINA
 
    La rondinella
 vezzosa e bella
 il suo compagno
 cercando va.
 
 NARDO
 
470   L’olmo e la vite,
 due piante unite
 ai sposi insegnano
 la fedeltà.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella
475ed il rondon tu sei.
 
 NARDO
 
 Tu sei la vite bella,
 io l’olmo esser vorrei.
 
 LESBINA
 
    Rondone fido
 nel caro nido
480vieni, t’aspetto.
 
 NARDO
 
 Prendimi stretto
 vite amorosa
 vita del cor.
 
 LESBINA
 
    Io son la rondinella.
 
 NARDO
 
485Ed il rondon son io.
 
 LESBINA
 
 Rondone fido
 vieni, t’aspetto.
 
 NARDO
 
 Prendimi stretto,
 diletta sposa.
 
 A DUE
 
490   Soave amore,
 felice ardore,
 alma del mondo,
 vita del cor.
 
    No, non si trova
495più bella pace,
 più caro ardor. (Nardo parte)