Tigrane, Venezia, Rossetti, 1741

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XI
 
 CLEOPATRA
 
 Cleopatra
 Sen va Tigrane; e dove?
 A far colla sua morte,
940in faccia a un mondo intero,
 d’un barbaro regnante
 alle nozze ferali orrida pompa;
 e l’aspra di lui morte e un tanto lutto
 soffrirà Cleopatra a ciglio asciuto?
945Lo soffre? E non lo segue?
 Egli va a morte? Ed io pur vivo? Ahi lassa!
 Che all’immagine fiera
 sento che l’alma mia
 tutta frema d’orrore e si spaventa.
950Oh dei! Già veggo sovra il capo illustre
 cader la scure; e veggio il labbro amato
 palpitante esalar l’ultimo fiato;
 veggio lo spirito invitto
 già presso a vallicar l’onda di Stige;
955odo che a sé mi chiama e dice: «Osserva,
 osserva Cleopatra,
 qual sostenni per te sorte proterva».
 
    Caro, se più non vivi
 morrò; ma il duolo rio
960farà che il spirito mio
 precceda messaggier.
 
    Infin ch’io teco arivi
 fa’ che sospenda il remo
 colà nel guado estremo
965il pallido nocchier.