Tigrane, Venezia, Rossetti, 1741

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XI
 
 CLEOPATRA, TIGRANE
 
 Clepatra
 Tigrane.
 Tigrane
                   Deh, che miro?
 Cleopatra
 Fuggi l’empia minaccia
525di un rio destin. Vanne che già t’aspetta
 co’ suoi Clearte, per condurti al campo;
 e in questa, onde a te venni,
 solo a me nota via, t’apro lo scampo.
 Tigrane
 Non sarà mai che dal tuo fianco io parta
530e lasci te del mio periglio erede;
 tenti invan la mia fede;
 invan, pietosa, affretti il mio partire;
 qui, se meco non fuggi, io vo’ morire.
 Cleopatra
 Morire? Io tremo al sol pensier; ti priego
535che al mio voler t’accheti
 e questa all’amor mio
 di porti in libertà gloria non vieti.
 Sì; te ne priego e, quando
 sian vane le preghiere,
540se comandar tel posso, io tel comando.
 Tigrane
 Dunque dovrò...
 Cleopatra
                                 Fatale
 esser puote ogn’indugio.
 Tigrane
                                               E Cleopatra,
 quando del genitor si espone all’ire,
 la fuga a me consiglia?
 Cleopatra
545Per te piucché per me del padre io temo.
 Che tu sei suo nemico ed io son figlia.
 Tigrane
 Ed il mio amor...
 Cleopatra
                                  Si tronchi ogni dimora.
 E in questo, che a te do fedele addio,
 ascolta la mia fede e l’amor mio.
 Tigrane
550Forza è pur ch’io ubbidisca. Oh fier destino!
 
    Parto da te, mio bene;
 parto; ma l’alma amante
 lungi dal tuo sembiante
 meco venir non può.
 
555   Portento alto d’amore,
 senz’alma e senza core
 viver per te dovrò.