Il filosofo di campagna, Reggio, Davolio, 1760

 SCENA XI
 
 EUGENIA e DON TRITEMIO
 
 DON TRITEMIO
 Dunque, giacché lo sai, tel dico anch’io;
 è questi il pensier mio
785dopo che tu sarai fatta la sposa,
 anch’io mi sposerò questa fanciulla.
 Piangi? Sospiri? E non rispondi nulla?
 Son stanco di soffrirti.
 Oggi darai la man. S’ha da finire.
790Se sei pazza, non vuo’ teco impazzire. (Parte)
 EUGENIA
 Pazza a ragion mi chiama
 il genitor crudele,
 se in faccia al mio fedele, al mio diletto,
 ho tradito l’affetto,
795per celar solamente in sen l’arcano,
 ed or mi lagno ed or sospiro invano.
 
    Misera, a tante pene
 come resisto, oh dio!
 Il crudo affanno mio
800ah tollerar non so.
 
    Dov’è l’amato bene?
 Dove s’asconde, o cieli?
 Amor, se non lo sveli,
 più vivere non vuo’. (Parte)