Il filosofo di campagna, Vienna, Ghelen, [1759]

 SCENA X
 
 Camera in casa di Tritemio.
 
 LESBINA, poi NARDO e CAPOCCHIO notaro, poi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
605Oh se sapessi il modo
 di burlare il padron, far lo vorrei,
 basta; m’ingegnerò;
 tutto quel che so far, tutto farò.
 NARDO
 Lesbina, eccoci qui; se don Tritemio
610ci ha mandati a chiamar perch’io vi sposi,
 lo farò volontier; ma non vorrei
 che vi nascesse qualche parapiglia,
 qualche imbroglio novel tra serva e figlia.
 LESBINA
 La cosa è accommodata,
615la figliuola sposata
 sarà col cavalier che voi sapete
 ed io vostra sarò, se mi volete.
 NARDO
 Don Tritemio dov’è?
 LESBINA
                                         Verrà a momenti.
 Signor notaro intanto
620prepari bello e fatto
 per un paio di nozze il suo contratto.
 CAPOCCHIO
 Come? Un contratto solo
 per doppie nozze? Oibò!
 Due contratti farò, se piace a lei,
625che non vuo’ dimezzar gli utili miei.
 LESBINA
 Ma facendone un solo
 fate più presto e avete doppia paga.
 CAPOCCHIO
 Quando è così, questa ragion m’appaga.
 NARDO
 Mi piace questa gente,
630della ragione amica,
 ch’ama il guadagno ed odia la fatica.
 LESBINA
 Presto dunque, signore,
 finché viene il padrone
 a scriver principiate.
 CAPOCCHIO
635Bene, principierò;
 ma che ho da far?
 LESBINA
                                    Scrivete, io detterò.
 CAPOCCHIO
 
    In questo giorno, etcaetera, (Scrive)
 dell’anno mille, etcaetera,
 promettono, si sposano...
640I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
 I nomi sono questi.
 (Oimè viene il padron).
 
 DON TRITEMIO
 Eh Lesbina eh!
 LESBINA
                               Signore.
 DON TRITEMIO
 Eugenia non ritrovo.
645Sai tu dov’ella sia?
 LESBINA
                                     No certamente.
 DON TRITEMIO
 Tornerò a ricercarla immantinente.
 Aspettate un momento
 signor notaro.
 LESBINA
                             Intanto
 lo faccio principiare. Io detto, ei scrive.
 DON TRITEMIO
650Benissimo.
 NARDO
                        La sposa
 non è Lesbina? (A don Tritemio)
 LESBINA
                                Certo;
 le spose sono due.
 Una Eugenia si chiama, una Lesbina.
 Con una scritturina
655due matrimoni si faranno, io spero.
 Non è vero padrone?
 DON TRITEMIO
                                         È vero, è vero. (Parte)
 LESBINA
 Presto signor notaro seguitate.
 NARDO
 Terminiamo l’affar.
 CAPOCCHIO
                                       Scrivo, dettate.
 
    In questo giorno, etcaetera
660dell’anno mille, etcaetera
 promettono... si sposano...
 I nomi quali sono?
 
 LESBINA
 
 I nomi sono questi:
 Eugenia con Rinaldo
665dei conti di Pancaldo.
 
 NARDO
 
 Dei Trottoli Lesbina
 con Nardo Ricottina.
 
 CAPOCCHIO
 
 Promettono... si sposano...
 La dote qual sarà?
 
 LESBINA
 
670   La dote della figlia
 saranno mille scudi.
 
 CAPOCCHIO
 
 Eugenia mille scudi
 pro dote cum etcaetera.
 
 NARDO
 
 La serva quanto avrà?
 
 LESBINA
 
675Scrivete; della serva
 la dote eccola qua;
 
    due mani assai leste
 che tutto san far.
 
 NARDO
 
 Scrivete. Duemila
680si puon calcolar.
 
 LESBINA
 
    Un occhio modesto,
 un animo onesto.
 
 NARDO
 
 Scrivete; seimila
 lo voglio apprezzar.
 
 LESBINA
 
685   Scrivete; una lingua
 che sa ben parlar.
 
 NARDO
 
 Fermate; cassate;
 tremila per questo
 ne voglio levar.
 
 CAPOCCHIO
 
690   Duemila, seimila,
 battuti tremila,
 saran cinquemila;
 ma dite di che?...
 
 LESBINA, NARDO A DUE
 
 Contenti ed affetti,
695diletti per me.
 
 A TRE
 
    Ciascuno lo vede,
 ciascuno lo crede
 che dote di quella
 più bella non v’è.
 
 DON TRITEMIO
 
700   Corpo di satanasso!
 Cieli son disperato!
 Ah! M’hanno assassinato,
 arde di sdegno il cor.
 
 LESBINA, NARDO A DUE
 
    Il contratto è bello e fatto.
 
 CAPOCCHIO
 
705Senta, senta mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
    Dove la figlia è andata?
 Dove me l’han portata?
 Empio Rinaldo indegno,
 perfido rapitor.
 
 CAPOCCHIO
 
710   Senta senta mio signor.
 
 DON TRITEMIO
 
 Sospendete, non sapete?
 Me l’ha fatta il traditor.
 
 LESBINA
 
    Dov’è Eugenia?
 
 DON TRITEMIO
 
                                   Non lo so.
 
 NARDO
 
 Se n’è ita?
 
 DON TRITEMIO
 
                       Se n’andò.
 
 CAPOCCHIO
 
715Due contratti?
 
 DON TRITEMIO
 
                              Signor no.
 
 CAPOCCHIO
 
    Casso Eugenia cum etcaetera
 non sapendosi, etcaetera,
 se sia andata o no etcaetera.
 
 TUTTI
 
    Oh che caso! Oh che avventura.
720Si sospenda la scrittura,
 che dappoi si finirà.
 
    Se la figlia fu involata,
 a quest’ora è maritata
 e presente la servente
725quest’ancor si sposerà.
 
 Fine dell’atto secondo