Il filosofo di campagna, Vienna, Ghelen, [1759]

 SCENA PRIMA
 
 Campagna con casa rustica.
 
 NARDO esce di casa con una vanga accompagnato da alcuni villani
 
 NARDO
 
    Al lavoro, alla campagna!
 Poi si gode, poi si magna
 con diletto e libertà.
 
    O che pane delicato,
5se da noi fu coltivato!
 Presto presto a lavorare,
 a podare, a seminare,
 e dappoi si mangerà,
 del buon vin si beverà
10ed allegri si starà. (Partono i contadini restandone uno impiegato)
 
 Vanga mia benedetta,
 mio diletto conforto e mio sostegno,
 tu sei lo scettro e questi campi il regno.
 Quivi regnò mio padre,
15l’avolo ed il bisavolo e il tritavolo
 e fur sudditi lor la zucca e il cavolo.
 Nelle città famose
 ogni generazion si cambia stato,
 se il padre ha accumulato
20con fatica, con arte e con periglio,
 distrugge i beni suoi prodigo il figlio.
 Qui dove non ci tiene
 il lusso, l’ambizion, la gola oppressi,
 sono gli uomini ognor sempre gl’istessi.
25Non cambierei, lo giuro,
 col piacer delle feste e de’ teatri
 zappe, trebbie, rastri, vanghe ed aratri.