Il filosofo di campagna, Bruxelles, 1759 (Il tutore burlato)

 SCENA II
 
 LESBINA, indi DON TRITEMIO
 
 LESBINA
 Quest’anch’io la capisco,
 insegna la prudenza,
 se non si ha quel che piace, è meglio senza.
 DON TRITEMIO
40Che si fa signorina?
 LESBINA
 Un po’ d’insalatina
 raccogliere volea pel desinare.
 DON TRITEMIO
 Poco fa v’ho sentito cantuzzare.
 LESBINA
 È ver, qui con Lisetta
45mi divertivo un poco.
 DON TRITEMIO
                                          E mi figuro
 che cantate si avranno
 canzonette d’amor.
 LESBINA
                                      Oh non signore;
 di questo e di quel fiore,
 di questo e di quel frutto
50si cantavan le lodi.
 DON TRITEMIO
                                     Il crederò?
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
 (Qualche strofetta canterò a proposito).
 DON TRITEMIO
 Ah ragazza... Farei qualche sproposito.
 LESBINA
 Sentite padron bello
55la canzonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovine
 son fresco e bello,
 son tenerello,
 di buon sapor.
 
60   Ma quando invecchio
 gettato sono;
 non son più buono
 col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
 Scaccia questa canzon dalla memoria.
 LESBINA
65Una ne vuo’ cantar su la cicoria.
 
    Son fresca, son bella
 cicoria novella,
 mangiatemi presto,
 coglietemi su.
 
70   Se resto nel prato,
 radicchio invecchiato,
 nessuno si degna
 raccogliermi più.
 
 DON TRITEMIO
 Senti ragazza mia
75questa canzone ha un poco d’allegria.
 Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh oh sentite
 un’altra canzonetta ch’ho imparata
 sul proposito mio dell’insalata.
 
80   Non raccoglie le mie foglie
 vecchia mano di pastor.
 
    Voglio un bello pastorello
 o vo’ star nel prato ancor.