Il filosofo di campagna, Bruxelles, 1759 (Il tutore burlato)

    A sua altezza reale Carolo Alexandro, duca di Lorena e di Bar, duca di Calabria, Gueldria, Monteferrato e Tesschen in Silesia, principe di Charleville, marchese di Pont-à-Mousson, Nomeni, eccetera, cavaliere di vello d’oro, governatore generale di Paesi Bassi, eccetera, eccetera, eccetera.
 
    Il sole, luminosissimo fra gli astri, fin dal primo suo essere sempre la stessa luce serbando, con regolato perenne moto il suo corso seguendo ed innumerabili benefici effetti nell’universo operando, ha meritato non solo l’ammirazione degli uomini tutti ma alcuni popoli involti nelle tenebre dell’ignoranza e sorpresi dalle maraviglie di quest’astro divini onori gli hanno tributato. Vostra altezza reale è un sole munificentissimo per le grazie e favori che continuamente comparte. Se le rare qualità e prerogative de’ vostri illustri antenati furono ammirate da popoli, voi che le stesse in voi solo racchiudete tutta l’Europa all’esempio de’ popoli sommessi al vostro governo vi ammira ed onora. Nell’universal venerazione, io che mi fo gloria di portar la divisa d’umilissimo servitore di vostra altezza reale la supplico ad accettare il particolare omaggio del mio riverente ossequio in questa, qual si sia, piacevol rappresentazione che le ardisco di dedicare. È umile il dono e senza merito chi lo presenta; ma è troppo generoso il vostro core per non gradirlo. Sperar non debbo meno da vostra altezza reale, poiché ufficio d’Apollo è di protegger le muse. Sicuro impertanto dal fascino di livor maligno, or che la vostra luce me, il teatro e la presente operetta adorna e rischiara, coll’atto della più rispettosa osservanza costantemente mi dico di vostra altezza reale umilissimo, divotissimo ed obligatissimo servitore.
 
    Dominico De Amicis