Tigrane, Venezia, Rossetti, 1741

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IV
 
 TIGRANE
 
 Tigrane
105Infelice Tigrane,
 se in un cuore nemico
 il fregio ancor d’una vittoria illustre
 non basta a cancellar quest’odio antico,
 dai trionfi d’Argene omai che speri?
110Ma no, non si disperi;
 a lei paleserommi; e s’allor poi
 mi vuol morto, si muoia;
 vitima io cadrò de’ sdegni suoi.
 Contento, avventurato
115se il bell’idolo mio piagne il mio fato.
 
    Di questo cor fedele,
 bella, saprai le pene.
 Poi, se morir conviene,
 tacendo morirò;
 
120   non ti dirò crudele.
 Non ti dirò spietata;
 potrò vederti ingrata;
 e pur t’adorerò.