Il filosofo di campagna, Barcellona, Campins, [1758]

 SCENA IX
 
 NARDO, poi LESBINA
 
 NARDO
 Nato son contadino,
 non ho studiato niente
1380ma però colla mente
 talor filosofando a discrezione
 trovo di molte cose la ragione.
 E vedo, chiaramente,
 che interesse, superbia, invidia e amore
1385hanno la fonte lor nel nostro cuore.
 LESBINA
 Ma capperi! Si vede,
 affé, che mi volete poco bene.
 Nel giardino v’aspetto e non si viene.
 NARDO
 Un affar di premura
1390m’ha trattenuto un poco.
 Concludiam, se volete, in questo loco.
 LESBINA
 Il notaro dov’è?
 NARDO
                                Là dentro. Ei scrive
 il solito contratto
 e si faranno i due sponsali a un tratto.
 LESBINA
1395Ma se Eugenia fugì...
 NARDO
                                         Fu ritrovata.
 Là dentro è ricovrata
 e si fa con Rinaldo l’instrumento.
 LESBINA
 Don Tritemio che dice?
 NARDO
                                              Egli è contento.
 LESBINA
 Dunque, quand’è così, facciamo presto.
1400Andiam, caro sposino.
 NARDO
 Aspettate, Lesbina, anche un pochino.
 LESBINA
 (Non vorrei che venisse...)
 NARDO
                                                   A me badate;
 prima che mia voi siate,
 a voi vuo’ render note
1405alcune condizion sopra la dote.
 LESBINA
 Qual dote dar vi possa
 voi l’intendeste già.
 Affetto ed onestà,
 modesta ritrosia
1410ed un poco di buona economia.
 NARDO
 Così mi basta e appunto
 di questo capital, che apprezzo molto,
 intendo ragionar.
 LESBINA
                                   Dunque vi ascolto.
 NARDO
 In primis che l’affetto
1415non sia troppo né poco,
 perché il poco non basta e il troppo annoia;
 e la mediocrità sempr’è una gioia.
 LESBINA
 Com’ho da regolarmi,
 per star lontana dagli estremi?
 NARDO
                                                          Udite,
1420per fuggir ogni lite,
 siate amorosa, se il marito è in vena;
 non lo state a seccar, se ha qualche pena.
 LESBINA
 Così farò.
 NARDO
                     Sul punto
 della bella onestà
1425non v’è mediocrità. Sia bella o brutta,
 la sposa d’un sol uom dev’esser tutta.
 Circa l’economia potrete qui
 regolarvi così:
 del marito il voler seguire ognora
1430e non far la padrona e la dottora.
 LESBINA
 Così farò, son della pace amica;
 obbedirvi sarà minor fatica.
 NARDO
 Or mi sovvien che un altro capitale
 m’offeriste di lingua.
 LESBINA
                                         È ver.
 NARDO
                                                       Se questo
1435mi riuscirà molesto,
 in un più necessario il cambierò.
 LESBINA
 Ho inteso il genio vostro.
 Non vi sarà periculo
 che vi voglia spiacer neanche in un piccolo.
 NARDO
1440Quand’è così, mia cara,
 porgetemi la mano.
 LESBINA
                                       Eccola pronta.
 NARDO
 Del nostro matrimonio
 invochiamo Cupido in testimonio.
 
    Oh! Povero mio padre
1445che tanto buono fu,
 è morto il poverino
 e non lo vedrò più.
 
 LESBINA
 
    Oh! Povera mia madre
 vuol tanto bene a me
1450ed io l’ho abbandonata
 e non la vedo oimè!
 
 NARDO
 
    È morto mio padre.
 
 LESBINA
 
 Non vedo mia madre.
 
 A DUO
 
 Ed io cosa farò non lo so.
 
 NARDO
 
1455   Lesbina mia cara.
 
 LESBINA
 
 È morta mia madre.
 
 NARDO
 
 Ed io piangerò.
 
 LESBINA
 
    Nardino mio caro.
 
 NARDO
 
 È morto mio padre.
 
 LESBINA
 
1460Ed io creparò.
 
 NARDO
 
    Crepare perché?
 
 A DUE
 
 Rimedio non c’è.
 Tu caro tesoro
 mi puoi dar ristoro,
1465mi poi consolar.
 
 NARDO
 
    Tu sarai la mia mamina.
 
 LESBINA
 
 Tu sarai il mio papà bello.
 
 NARDO
 
 Crudellacia malandrina.
 
 LESBINA
 
 Furbacchiotto ladroncello.
 
 A DUE
 
1470Tu mi hai fatto sospirar.
 
    Non più dolore,
 non più timore,
 non più tormenti
 s’han da provar.
 
1475   Dolce riposo,
 core amoroso
 sposi contenti
 fa giubillar.