Il filosofo di campagna, Barcellona, Campins, [1758]

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
 Signor padron, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
685Un famiglio di Nardo.
 TRITEMIO
 Sente, signor? Del genero un famiglio
 favellarmi desia,
 onde vosignoria,
 s’altra cosa non ha da commandare,
690per cortesia, se ne potrebbe andare.
 RINALDO
 Sì sì, me n’anderò ma giuro ai numi,
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
 Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci, infedele.
 
    Perfida figlia ingrata,
695padre spietato indegno,
 non so frenar lo sdegno,
 l’alma si scuote irata.
 Empio, crudele, audace,
 pace per me non v’è. (Or all’una, or all’altro)
 
700   E tu che alimentasti (A Lesbina)
 sinora il foco mio
 colla speranza, oh dio!
 così tu m’ingannasti?
 L’offeso cuor aspetta
705vendetta anche di te.