Statira, Venezia, Pitteri, 1756

 SCENA VI
 
 Luogo magnifico nella reggia.
 
 STATIRA sola, poi ROSANE
 
 Statira
 Idol mio, dove sei? Deh chi sa dirmi
 se vincitore o vinto
910fugga Arbace i ribelli o giaccia estinto?
 Rosane
 Ah Statira, la sorte
 decise in tuo favor. Mirati innanzi
 quella che te volea negletta, oppressa.
 Principia i torti a vendicar tu stessa.
 Statira
915Vive Arbace?
 Rosane
                            Sì, ei vive e, posti in fuga
 di Learco gli amici, a te assicura
 la tua vita, il tuo regno il suo valore.
 Sfoga meco, Statira, il tuo furore.
 Statira
 Ah che la gioia estrema
920supera l’ira mia, l’onte mi scordo
 d’un popol rio, d’una rivale ardita,
 se la sorte il mio ben mi serba in vita.