Il filosofo di campagna, San Pietroburgo, 1758

 SCENA VII
 
 LESBINA e detti
 
 LESBINA
705Signor padron, voi siete domandato. (A don Tritemio)
 EUGENIA
 (Ci mancava costei).
 DON TRITEMIO
                                        Chi è che mi vuole? (A Lesbina)
 LESBINA
 Un famiglio di Nardo.
 DON TRITEMIO
 Sente, signor; del genero un famiglio
 favellarmi desia,
710onde vosignoria,
 s’altra cosa non ha da commandare,
 per cortesia, se ne potrebbe andare.
 RINALDO
 Sì sì, me n’anderò ma giuro ai numi,
 vendicarmi saprò.
 EUGENIA
                                    (Destin crudele!)
715Rinaldo, questo cor...
 RINALDO
                                         Taci, infedele.
 
    Perfida figlia ingrata,
 padre spietato indegno,
 non so frenar lo sdegno,
 l’alma si scuote irata.
720Empio, crudele, audace, (Or all’una, or all’altro)
 pace per me non v’è.
 
    E tu che alimentasti (A Lesbina)
 sinora il foco mio
 colla speranza, oh dio!
725così tu m’ingannasti?
 L’offeso cuor aspetta
 vendetta anche di te.