Il filosofo di campagna, Firenze, Paperini, 1758 (Pistoia)

 Nobilissime dame e cavalieri,
    non è che farvi giustizia nobilissime dame e cavalieri ornatissimi il dire che, essendo voi il fiore ed il decoro fra le più ragguardevoli città d’Italia, siate poi d’animo veramente grande e generoso verso chiunque con confidenza e sommissione a voi ricorre. Questa prima mia giocosa operetta, che esce sotto i vostri benignissimi auspici e che a voi consacro co’ più vivi sentimenti di venerazione ed ossequio, acquisterà pregio e patrocinio dal reputatissimo vostro nome, se non è degna di voi, almeno sarà un testimonio del vivo desiderio che nutro di moltiplicare gli atti del mio ossequio e venerazione, colla quale pieno di rispetto mi umilio umilissimo devotissimo servitore obbligatissimo.
 
    L’impresario
    Pistoia, 20 luglio 1758