Oronte re de’ Sciti, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA V
 
 Appartamenti terreni.
 
 AMASIA, poi TARPACE
 
 Amasia
 Alcamene trionfa. Oronte è vinto.
 Tutto il regno n’esulta; e solo Amasia
1135piagnerà, fremerà? Negletta, offesa
 da un infedele amante,
 tradita dal destino
 che le belle speranze empio m’invola,
 dovrò lagnarmi e lagrimar io sola?
 Tarpace
1140Principessa, concedi
 che col nome di sposa ora ti chiami.
 Alfin la sorte amica
 ti fece mia.
 Amasia
                        Come! Non può la sorte
 dispor del mio voler.
 Tarpace
                                         Lo può Alcamene;
1145lo può il tuo re. Premio della mia fede,
 la tua destra, il tuo cuor, sì mi concede.
 Amasia
 Ingrato! E sarà vero
 ch’ei per scherno maggiore
 ceda altrui la mia destra ed il mio cuore?
 Tarpace
1150Contento in ogni guisa
 il destin mi farà. Ma sperar posso
 cara il tuo amor? Rispondi e mi consola,
 sarà mio quel bel cor?
 Amasia
                                           Lasciami sola.
 Tarpace
 Sì sì, t’appagherò. Pensaci, Amasia,
1155è di dover. L’esempio d’Alcamene,
 acceso forse di novello ardore,
 insegni a serbar fede anche al tuo core.
 
    Cangia, sì, le fiamme in petto,
 scaccia pur l’antico amore,
1160non temer che sia difetto
 né chiamarla infedeltà.
 
    È follia piucché costanza
 serbar fede a un traditore;
 non t’inganni la speranza,
1165non soffrir la crudeltà.