Oronte re de’ Sciti, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA IV
 
 A suono di sinfonia s’avanza ARTALICE in abito virile framezzo il popolo, che se le inchina, e detti
 
 Oronte
 Parmi ancor di sognar. (Piano a Tarpace)
 Tarpace
                                             Perché, signore,
 me non scegliesti ad isvenar costui? (Piano tra di loro)
 Oronte
 Da chi men mi credea tradito io fui.
 Ermondo
 (Cara, freme il tiranno).
 Artalice
                                               (Ebbe il mio foglio?) (Piano fra di loro in distanza)
 Ermondo
675(Lo lesse e gli credé. Giovò all’inganno
 l’abbandonata spoglia,
 il tempo, il sito e la mal chiusa soglia).
 Artalice
 Grazie, o numi pietosi, (S’avanza)
 veggo pur il mio trono.
 Oronte
                                            E in me tu vedi,
680prence, l’amico tuo.
 Artalice
                                       Tu, re de’ Sciti,
 nella regia di Dacia? E lieto incontri
 Alcamene così? Non sei tu Oronte,
 quel che del padre mio
 crudo il sangue versò?
 Oronte
                                           Sì, quel son io.
 Tarpace
685(Frena l’ira). (Piano ad Oronte)
 Oronte
                            (Non posso).
 Artalice
                                                      Ermondo, vieni,
 vieni al mio sen. Posso a mia voglia alfine
 pur abbracciarti. L’amicizia nostra
 gioir potrà, dallo spavento immune
 del tiranno destin. Sì sì, godremo
690libero il nostro affetto.
 Ermondo
                                           Ancora io tremo. (Da sé)
 Artalice
 Signor, se non ti è grave, (Ad Oronte)
 lasciaci in libertà. Deggio ad Ermondo
 a lungo favellar. Di rivedermi
 ti additerò fra poco,
695doppo un breve riposo, il tempo e il loco.
 Oronte
 (Odi come favella? (Piano a Tarpace)
 Come impone superbo? Ah mi divora
 l’acceso sdegno mio).
 Tarpace
                                         (Deh sofri ancora).
 Artalice
 Vuoi partir? Vuoi restar? Parla; cotesto
700orgoglioso silenzio
 fa di te sospettar. D’amico il nome
 non ricusai da te. Saprò egualmente
 quel di nemico non curar. Dichiara
 la tua mente, il tuo cor. Sdegno ed affetto
705infiammano a vicenda anche il mio petto.
 Oronte
 Non mi credea sì audace
 Alcamene mirar d’Oronte in faccia.
 Trovar nel re de’ Sciti
 de’ soggiogati Traci
710l’avvilito valor non lusingarti.
 
    Non mi conosci ancor,
 parli né sai con chi,
 la mia fierezza un dì
 farà tremarti. (Parte)