Oronte re de’ Sciti, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 TARPACE, indi AMASIA
 
 Tarpace
 Ah, se pere Alcamene,
 felice me! Senza un rival sì grande,
 posso molto sperar. Di Daccia il trono
75forse ad Amasia piace
 più del cor d’Alcamene e di Tarpace.
 Donna ambiziosa è per natura. Oronte
 serve al mio amor. Io serberogli fede
 quanto mi gioverà. Felice augurio
80de’ vicini contenti! Io del mio bene
 sto fra me ragionando ed ei sen viene.
 Amasia
 Odioso incontro! (Si arresta incontrandosi in Tarpace)
 Tarpace
                                   Oh dei! Perché ti arresti?
 Perché fuggi da me?
 Amasia
                                        Non se’ ancor stanco
 ch’io tel ridica? T’aborrisco, il sai;
85e mi tenti e mi segui?
 Tarpace
                                           Ah mi lusingo
 che ti cangi una volta.
 Amasia
                                          Invan lo speri.
 Serbo del primo foco
 vive ancora le fiamme.
 Tarpace
                                            E se mancasse
 un rivale al mio amor? Spiegati; allora
90potrei sperar?
 Amasia
                             Mi spiaceresti ancora.
 Tarpace
 Ma perché sì crudel?
 Amasia
                                         Perché de’ Sciti
 odio il nome fatal, perché d’Oronte
 aborisco un seguace,
 perché il tuo volto agli occhi miei non piace.
95Non ti sdegnar; perdona
 la mia sincerità.
 Tarpace
                                 Sì, dono al sesso,
 dono all’età, dono alla tua bellezza
 l’insoffribile ingiuria.
 Io t’amo, Amasia; ecco d’amore un segno;
100m’oltraggi audace; io non mi movo a sdegno.
 
    Toglie l’ira anche al leone
 la virtù del dio d’amore;
 egli è amor che nel mio cuore
 sa lo sdegno disarmar.
 
105   Egli il fren della ragione,
 egli regge i miei pensieri;
 vuol ch’io t’ami e vuol ch’io speri,
 quando men dovrei sperar.