Oronte re de’ Sciti, Venezia, Rossetti, 1740

Vignetta Frontespizio
 Eccellenza,
    la prima volta ch’io espongo nel maggior teatro di quest’inclita dominante un mio dramma, non poteami desiderar vantaggio che uguagliar possa l’onore ch’io vengo a ricevere da un mecenate sì illustre. Il nome di vostra eccellenza, riverito cotanto dalla Sicilia non meno che dall’Italia tutta, e particolarmente da questa serenissima dominante, ora più che mai fortunata per la vostra presenza, è un ornamento certamente non meritato né dall’opera né dall’autore. Arrossisco purtroppo, esponendo agl’occhi di un cavaliere di sì finito gusto nelle lettere un’imperfetta tragedia ma mi lusingo che la vostra benignità, virtù principale del vostro grand’animo, si degnerà d’aggradirla e protteggerla né mi negherà l’onore speciosissimo di potermi dire, quale col più profondo ossequio desidero perpetuamente di essere, di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo, obligatissimo servitore.
 
    Carlo Goldoni
 
    Venezia, li 23 decembre 1740