Candace, Venezia, Rossetti, 1740

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 AMASI incantenato fra guardie e poi NICETA
 
 AMASI
                            Su via credilo, o tigre;
1175son tradito, son vinto e prigioniero;
 sfoga la tua vendetta
 con tutto il tuo furor, tutto a te lice,
 pur che m’additi il figlio,
 con intrepido ciglio
1180la parca incontro; e se mi fia concesso
 stringerlo al sen, con tutto il fasto ancora
 tra le braccia del figlio Amasi mora.
 NICETA
 Del nome d’Evergete
 gonfia, o madre, è la regia e ognun l’acclama.
 CANDACE
1185Dove regna un tiranno,
 dentro l’ambrosia ancor temasi il tosco;
 sin ch’ei vive...
 TILAME
                              Reina,
 la mia fé non risplende
 chiara abbastanza ancor? Parlano poco
1190quelle catene e quel dolor? Favelli
 più facendo il mio ferro;
 sugli occhi tuoi già del tiranno in petto
 a l’anima perduta apro la via. (Si mette in atto di uccidere Amasi)
 CANDACE
 Ed io scopro l’arcano.
 EVERGETE, LAGIDE A DUE
                                          Ah no, non sia. (Trattenendo Tilame)
1195Lagide.
 EVERGETE
                 Aulete.
 LAGIDE
                                 Amasi fra di noi
 certo ha il suo figlio.
 CANDACE
                                        Or dunque Amasi ascolta,
 questi che al seno io stringo
 è il mio figlio Evergete, il tuo sovrano
 e se cerchi il tuo figlio,
1200eccoti Aulete e in esso affissa il ciglio.
 AMASI
 O punto sospirato,
 vieni fra queste braccia,
 de le viscere mie parte più cara,
 e nel punto fatal del morir mio,
1205prendi dal padre tuo l’ultimo addio.
 EVERGETE
 Lunge il pensier di morte;
 e se t’è grave ancora il pentimento
 de’ passati delitti, io te n’assolvo,
 vivi a te, vivi a noi, vivi a Lagide
1210che in Aulete ritrovi.
 AMASI
                                         O portentosa
 pietà d’un regio seno! Or sì condanno,
 signor, se tu m’assolvi, i miei delitti
 e prostrato al tuo piè...
 EVERGETE
                                            No; sorgi amico,
 tutta la luce ancor de la corona
1215sì lieto giorno ad Amasi non tolga.
 Ne ritenga un riverbero ne’ sacri
 sponsali di Niceta e di Lagide,
 riprenda il primo volo,
 germana, l’amor tuo e lo riposi
1220di Lagide nel seno; ei fia tuo sposo.
 CANDACE
 È degno d’Evergete
 questo illustre pensiero; ed io v’applaudo
 che cede alla tua gloria, il mio dispetto.
 NICETA
 O dì felice; vieni
1225mio dolce sposo, io già ti stringo al petto.
 LAGIDE
 Principessa adorata al sen ti stringo.
 AMASI
 O soave piacer d’alta vicenda.
 EVERGETE
 De l’amicizia al tempio
 sciolgasi il voto e vie più sacro il renda.
 CORO
 
1230   D’amizizia fortunata
 l’alta gloria oggi risplenda.
 Per vedere il chiaro lume
 del gran nume
 sorte e amor sciolga la benda.
 
 Fine del dramma