Candace, Venezia, Rossetti, 1740

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 AMASI ed EVERGETE creduto Lagide
 
 AMASI
 Vieni Lagide, applaudi
 a la nostra fortuna; idolatrava
645l’Egitto in Evergete
 da la frode materna
 rapito a l’ira mia e riserbato
 a l’orgogliose sue, folli speranze,
 un idolo superbo,
650a cui altro olocausto
 non si dovea che il sangue nostro; il cielo
 vegliò sui nostri casi; un de’ sedotti
 miei vassalli soffrir non puote il suo
 fatal rimorso e nel creduto figlio
655d’Agatoclea m’espose il mio nemico;
 oggi morire ei deve; io qui l’attendo
 per ricever da me la fatal legge;
 ella da te si scriva,
 che sì vil non ti credo,
660che più ti caglia un vano
 carattere d’amico
 che la ragion de la corona e il sacro
 nome di figlio e re.
 EVERGETE
                                      So ciò ch’io debba
 a le mie fascie ed al mio grado; giova
665la morte d’Evergete
 ad Amasi che in trono oggi s’adora;
 ei viva e regni; ed Evergete mora.