Le pescatrici, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA X
 
 LINDORO e detti
 
 Lindoro
 Amici, oh qual contento
 provo al mio cor, poiché a quest’ombre uniti
285in perfetta armonia ridenti io veggo.
 Mastricco
 Sedete, se vi aggrada.
 Lindoro
                                          Eccomi; io seggo.
 Nerina
 (Oh quanto egl’è bellino!)
 Lesbina
 (Oh quant’è graziosino!)
 Eurilda
 (Ahimè quel vago aspetto
290un insolito ardor mi desta in petto).
 Burlotto
 (Nerina, che cos’hai?)
 Nerina
 Taci. (Un volto più bel non vidi mai).
 Frisellino
 Lesbina, sei sospesa?
 Lesbina
 Lasciami star. (Son dal piacer sorpresa).
 Mastricco
295Su, via, signor, parlate.
 Eurilda
 (Non vidi agl’occhi miei luci più grate).
 Lindoro
 Udite; or son tre lustri
 che al prence Casimiro
 tolse Oronte tiranno e trono e vita.
300Della usurpata sede
 v’era un’unica erede
 allor di fresco nata,
 da man pietosa al traditor celata.
 Or che Oronte morì, che vuoto è il soglio,
305trovasi scritto un foglio
 che quell’unica erede allor serbata
 ci assicura fra voi viver celata.
 Esamini in sé stesso,
 esamini in altrui ciascuno il vero.
310Ecco venuto i’ sono
 per ricondur la principessa al trono.
 Nerina
 (Un non so che di grande
 sentomi nel cuor mio).
 Lesbina
 (Posso la principessa essere anch’io).
 Eurilda
315(Felice a chi tal sorte
 il ciel concederà).
 Mastricco
                                   (Svelar potrei
 in Eurilda gentil la degna erede
 ma al labbro di colui mio cor non crede).
 Burlotto
 (Costei chi diavol fia?)
 Frisellino
320(Questa cosa mi pone in gelosia).
 Lindoro
 Ognun tace? Ognun resta
 sospeso a’ detti miei? Orsù m’udite,
 chi dentro a questo giorno
 viemmi a svelar la principessa ignota
325avrà in premio un tesoro
 di ricche gemme e d’oro;
 e chi segue a tenere il ver celato
 il furor proverà d’un braccio irato. (S’alza)
 
    Fiera stragge dell’indegno
330il mio sdegno far saprà.
 
 tutti
 
    No, signor, non vi scaldate,
 s’egli è ver, si scoprirà.
 
 Lindoro
 
    Parto dunque, o gente amica
 della bella verità.
 
 tutti
 
335   Ite; il ciel vi benedica
 e vi dia prosperità. (Parte Lindoro)
 
 Mastricco
 (Ah non vorrei che fosse
 un’arte del tiranno.
 Voglio prima scoprir se v’è l’inganno). (Parte)
 Eurilda
340E pur sento che l’alma
 d’una nuova lusinga or si compiace.
 Perdo, ahimè, del mio cor l’antica pace. (Parte)