Le pescatrici, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 SCENA VI
 
 MASTRICCO
 
 Mastricco
 Eurilda, Eurilda mia,
200se l’origine tua nota a te fosse,
 direi che tu disprezzi
 de’ vili pescator gl’amori abietti,
 perché brama il tuo cor nobili oggetti.
 Ma se ignota a te stessa,
205qui ’ve fosti allevata
 credi ancora esser nata e se mi chiami
 con il nome di padre, ah perché mai
 non s’accendon d’amore i tuoi bei rai?
 Temo il morir vicino,
210tremo del tuo destino... Ma qual gente
 approda a questo lido?
 Vengano pur; qui d’amicizia è il nido.