Candace, Venezia, Rossetti, 1740

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VIII
 
 CANDACE sola
 
 CANDACE
 Stelle, a voi che vegliate
375fedelmente sui casi de’ monarchi,
 nel periglio imminente
 il destin d’Evergete a voi consegno;
 quanto puote il mio amore
 tutto egli oprò; confuso
380così col finto ho il vero
 ch’Amasi non saprà dove lo sfogo
 getti del suo furor; ei tema ed ami;
 ei temerà nel suo nemico il figlio
 ed amerà nel figlio il suo nemico.
385Per non perdere un sangue,
 due ne risparmi ed un ingiusto scempio
 ne l’atroce desio,
 la gelosia del suo conservi il mio.
 
    Fredda tema, sospetto e furore
390sian tormento d’un’alma tiranna,
 son contenta se un barbaro core
 sia costretto penare e tremar.
 
    Ah mi sembra veder quell’indegno
 nel gran dubbio di padre e nemico,
395tutto acceso di timido sdegno,
 or gelarsi, talora avvampar.
 
 Monte Parnaso. Siegue ballo delle muse.
 
 Fine dell’atto primo