Il conte Caramella, Venezia, Bettinelli, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 Il CONTE CARAMELLA e detti
 
 il Conte
1065Son pronto; eccomi qua.
 Di larve non pavento.
 Io m’impegno balzar da questo mondo
 l’audace spirto al baratro profondo.
 Marchese
 Ah ah, rider mi fai.
 il Conte
                                      Ve ne ridete?
1070Il poter mio vedrete.
 Marchese
 Ah ah, che caro pazzo!
 il Conte
 Fate or di me strapazzo ma fra poco
 io pur saprò di voi prendermi gioco.
 Marchese
 Olà, così si parla? Io non ti rompo
1075temerario le braccia,
 perché qui sei della contessa in faccia.
 Ma, se ardirai cotanto,
 ignorante, impostore,
 proverai tu il mio sdegno e il mio furore.
 
1080   Cessa di provocarmi,
 trema dell’ira mia,
 va’ colla tua follia
 gli stolti ad ingannar.
 
    È vana l’impostura;
1085qui niun ti presta fede;
 all’arte tua non crede,
 non crede al tuo parlar.