Le donne vendicate, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA PRIMA
 
 Sala con tavola apparecchiata e lumi.
 
 CASIMIRO, ROCCAFORTE, VOLPINO e FLAMINIO con quattro donne mangiando e bevendo
 
 tutti
 
    Viva viva l’allegria
 e la nostra compagnia
 e mangiando non s’invecchia;
 e beviamone una secchia,
5quand’è buono, non fa male
 né la pinta né il boccale.
 
    Dunque beviamo.
 Dunque cantiamo;
 viva chi mangia e chi beve giocondo;
10il più bel mondo di questo non v’è.
 
 Volpino
 Oh brave ragazzine,
 spiritose, brillanti e modestine!
 Casimiro
 Il vostro genitore
 farà delle facende in osteria
15stando voi qualche volta in compagnia.
 Flaminio
 Non mi ricordo mai
 esser stato sì allegro.
 Roccaforte
                                        Giuro a Bacco,
 io son così giocondo
 ch’oggi mi batterei con tutto il mondo.
 Volpino
20Dunque volete andare? (Alle donne)
 Ci volete lasciare?
 Prima con noi cantate;
 beviamo un’altra volta e poscia andate.
 tutti
 
    Viva, viva l’allegria
25e la nostra compagnia.
 Che si godano i denari
 e che creppino gli avari.
 Nostro è sol quel che si gode
 senza vizi e senza frode.
 
30   Dunque beviamo,
 dunque cantiamo;
 viva chi mangia, chi beve giocondo;
 il più bel mondo di questo non c’è. (Le donne partono)
 
 Volpino
 Con queste giovinotte
35siam stati bene assai.
 Casimiro
 Un piacere più bel non ebbi mai.
 Flaminio
 Io per le belle donne
 tutto, tutto darei;
 anche dal petto il cor mi leverei.
 Roccaforte
40Ed io, che per natura
 son furioso, terribile e feroce,
 quando sono vicino a una bellezza,
 tutta cangio in amor la mia fierezza.
 Casimiro
 Tal io per una donna,
45che d’amor mi prometta onesto frutto,
 spendo, servo, sospiro e faccio tutto.
 Volpino
 Oh pazzi quanti siete!
 Per le donne cavarsi il cor dal petto? (A Flaminio)
 E voi per un visetto
50scordarvi la bravura? (A Roccaforte)
 Per le femine far trista figura? (A Casimiro)
 Oh pazzi quanti siete.
 Imparate da me. Faccio all’amore
 almen con quattro o sei
55e non piango e non getto i soldi miei.
 Una certa canzone a tal proposito
 a Milano ho imparata
 in certa Mascherata
 da Menichin che non avea denaro
60ma però galantuom, mio amico caro.
 
    Donne belle che pigliate,
 io già mai vi crederò.
 Via piangete, via pregate,
 io di voi mi riderò.
 
65   «Io vi voglio tanto bene».
 Maledette, non vi credo.
 «Per voi caro vivo in pene».
 Maledette, vi conosco.
 «Ahi che moro mio tesoro!
70Quanto affetto mio diletto».
 Galeotte, disgraziate,
 non mi state a corbellar. (Parte)