La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 Camera nell’albergo.
 
 SILVIO, LUCREZIA, LEANDRO
 
 Silvio
700Graziosa veneziana,
 molto voi mi piacete.
 Leandro
 Veneziana gentil, bella voi siete.
 Lucrezia
 Cari, diseu dasseno?
 In verità stasera mi no ceno.
 Silvio
705Ma è da stimarsi assai
 che una vera toscana
 possa parlar sì ben da veneziana.
 Lucrezia
 Ve par che parla ben,
 perché semo lontani
710assae dai veneziani.
 Ma, se fusse a Venezia,
 co sta pronunzia mia
 tutti quanti la burla i me daria.
 Leandro
 Basta, sembra in Milano
715che voi parliate bene;
 e giudicar conviene
 che a Venezia più volte siate stata
 e che sia quella lingua a voi diletta.
 Lucrezia
 Cara Venezia! Siela benedetta.
720Siorsì, siorsì, son stada
 e tanto ben trattada
 e tanto compatia
 che certo in vita mia
 me l’arecorderò.
725Cara Venezia, benedetta, tiò.
 Leandro
 Via, lodo che serbiate
 grata memoria di città sì bella.
 Ora siamo in Milano,
 ora i vostri favori
730deh non negate ai vostri servitori.
 Lucrezia
 Oh, anzi mio patron.
 Silvio
                                         Voi trovarete
 egual premura in noi.
 Lucrezia
                                           Sì, caro fio.
 Ma mi gh’ho mio mario,
 el qual, per dirve tutto in confidenza,
735me tratta, poveretto, a sufficienza.
 Silvio
 Se non foste ammogliata,
 veneziana garbata,
 e aveste da sposar uno di noi,
 diteci il ver, chi sposereste voi?
 Lucrezia
740No me metté in impegno,
 perché, se ve dirò la verità,
 me manderà qualcun de là da Stra.
 Leandro
 Dite liberamente.
 Silvio
 Parlate schiettamente.
 Lucrezia
745Oe mi son donna Betta
 che gh’ha la lengua schietta.
 El vero ve dirò;
 se me mandé, mi ve stramanderò.
 
    Vu sé caro e sé belin
750ma sé tanto scarmolin
 che una mumia me paré.
 
    Vu sé bello e sé grasseto,
 sé ben fatto e sé tondeto
 ma... no so se m’intendé,
755caro fio, puto mio,
 ve podé licar i dei;
 se sé bei, no fé per mi.
 
    Vu premé, vu stalì
 e mi sio, dago indrio;
760via slarghemose,
 destachemose
 e passemola cusì.