La mascherata, Venezia, Fenzo, 1751

Vignetta Frontespizio
 SCENA VII
 
 AURELIA e detti
 
 Aurelia
330Silvio, mio caro sposo,
 siete poco amoroso,
 sfugindo di star meco in compagnia.
 Silvio
 Sono con vostra zia.
 Vittoria
 S’egli meco sen sta, che male c’è?
 Aurelia
335Sino che sta con voi, non sta con me.
 Vittoria
 (Se lo dico; è gelosa). (Piano a Silvio)
 Silvio
                                          (E con ragione,
 se di lei in paragone (Piano a Vittoria)
 siete più vaga e più gentil d’aspetto).
 Vittoria
 (E pur è ver; tutti me l’hanno detto).
 Aurelia
340Quei segreti discorsi cosa sono.
 Silvio
 Con Vittoria ragiono
 dei dolci affetti miei.
 Aurelia
 Discoretene meco e non con lei.
 Silvio
 Voi siete la mia sposa.
 Aurelia
345(È ver, ma questa cosa non mi piace).
 Non vi credo capace...
 Già lo so che mal penso e mal ragiono
 ma, perché v’amo assai, gelosa io sono. (Piano a Silvio)
 Silvio
 Deh cara, se mi amate,
350dal seno discacciate
 la vana gelosia.
 Non fate che mi dia
 tormento il vostro amor ma gioia e pace;
 amar contento e non penar mi piace.
 
355   Idol mio, donato ho il core
 al fulgor di quei bei rai.
 V’amo, o cara; ognor v’amai
 e costante ognor sarò.
 
    Ma la fiamma allor che splende
360agitarla non conviene;
 e chi troppo aver pretende
 spesse volte s’ingannò.