Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, [Roma], s.d.

 PROLOGO
 
 L’autor di questa comediola in musica
 l’odiosità temendo delle femmine,
 contro le quali di aver scritto dubita
 in modo non affatto plausibile,
 giacché da qui è lontano e occupatissimo
 in comporre altre somiglianti inezie,
 manda qual suo orator straordinario
 per far sue scuse me che sono il prologo.
 Due mediocri raggioni ei mi communica
 per cui scusarsi e tolerare ei debbasi.
 Se vi piace tai quali io ve le recito.
 Primieramente egli avvocato veneto
 di poca occupazion, di meno credito
 scrive per appetito e non per gloria.
 Che aspettate veder parti chiarissimi
 come la Zoccoletta o la Fantasima?
 Queste son figlie di una mente nobile
 che ha dormito con Plauto e con Terenzio.
 Di più si è posto in capo il nostro comico
 di far veder che può un autor bisbetico
 tirar dal nulla un argomento tisico,
 fuori dal natural, fuor del probabile,
 facendone sortire un dramma insipido,
 in cui non sia pensier, non sia carattere,
 ma di sale condisca li spropositi,
 sale grazioso come un dolor colico.
 Con questa intenzione ei scrisse l’opera,
 ch’or sentirete, e vi riuscì benissimo.
 Se vi par dunque che le scuse appaghino
 l’animo vostro, bene; l’impresario
 potrà dinanzi a voi lasciarla correre
 senza scrupolo alcun, signore nobili,
 cui gentilezza e cortesia non mancano.
 Se credete che sian poi scuse frivole
 non so che dire; ambasciadore semplice
 io dell’errore altrui pena non merito.
 Ch’anzi mi accorderò con voi, fanatico
 l’autor chiamando, che non tema offendere
 tutte le donne col bestiale titolo:
 Il mondo alla roversa o sia Le femmine
 che affettano regnare e che comandano.
 Dovrebbe rammentar, codesta bestia,
 che abbiam veduto nel corrente secolo
 donne, per saggia mente venerabili,
 giuste regnare e dar la legge ai popoli
 e fare al soglio onor più ch’ei non facciane
 a quella istessa profession ch’esercita.
 Ma perché de’ trovarsi un mezzo termine
 per farvi qui restar di buona grazia,
 fatelo almen a causa della musica,
 la quale trovarete un capo d’opera;
 e non guardate alle parole; abondano
 in qualunque arte gli uomini ridicoli;
 ma fra’ poeti, fra’ poeti fioccano.